La Liturgia della Chiesa fa ricorso a due immagini per illustrarci il mistero di questo tempo della Quaresima, che oggi inizia: quella del «cammino» e quella del «combattimento».
La preghiera Colletta le ricorda entrambe: «concedi al popolo cristiano di iniziare con questo digiuno un cammino di vera conversione, per affrontare vittoriosamente con le armi della penitenza il combattimento contro lo spirito del male».
Il Cammino: Domandiamoci anzitutto: qual è la meta di questo nostro cammino? La risposta è: la Pasqua. La meta è la Pasqua: «perché attraverso l’itinerario spirituale della Quaresima giungano completamente rinnovati a celebrare la Pasqua».
La Quaresima è il tempo di «ravvivare» la grazia del Battesimo e della Confermazione; è il tempo durante il quale, domenica dopo domenica, camminiamo verso la Pasqua di Risurrezione.
Il Combattimento: La seconda immagine del tempo quaresimale è il combattimento. Anche in questo caso dobbiamo domandarci: contro chi dobbiamo lottare? La risposta è nel canto al Vangelo di oggi: «Oggi non indurite il vostro cuore» (Sal 94/95, 8). Il «cuore duro» -di cui parlava anche Gesù- è la coscienza ostinata nella propria cattiveria.
Qualche volta ci accade proprio così: mille scuse per aggirare la realtà del nostro cuore indurito. Occorre, allora, «sciogliere» il cuore: ammorbidirlo perché diventi docile e recettivo alla Parola del Signore.
Quali sono le medicine che al riguardo ci sono indicate dalla Chiesa? Sono le classiche opere della penitenza quaresimale, ossia l’elemosina, la preghiera, il digiuno.
- Digiunare, cioè imparare a cambiare il nostro atteggiamento verso gli altri e le creature: dalla tentazione di “divorare” tutto per saziare la nostra ingordigia, alla capacità di soffrire per amore, che può colmare il vuoto del nostro cuore.
- Fare elemosina per uscire dalla stoltezza di vivere e accumulare tutto per noi stessi, nell’illusione di assicurarci un futuro che non ci appartiene. E così ritrovare la gioia del progetto che Dio ha messo nella creazione e nel nostro cuore, quello di amare Lui, i nostri fratelli e il mondo intero, e trovare in questo amore la vera felicità.
- Pregare per saper rinunciare all’idolatria e all’autosufficienza del nostro io, e dichiararci bisognosi del Signore e della sua misericordia.
Cari fratelli e sorelle, la “quaresima” del Figlio di Dio è stata un entrare nel deserto del creato per farlo tornare ad essere quel giardino della comunione con Dio che era prima del peccato delle origini (cfr Mc 1,12-13; Is 51,3).
La nostra Quaresima sia un ripercorrere lo stesso cammino, per portare la speranza di Cristo anche alla creazione, che «sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio» (Rm 8,21)” (Dal messaggio di Papa Francesco per la Quaresima 2019)
Buon tempo quaresimale a tutti!
Don Antimo