Dal Vangelo secondo Giovanni 9,1.6-9.13-17.34-38: “Dalla confusione alla luce”
Breve riflessione
Il Vangelo di oggi racconta una storia lunga e preziosa. Si potrebbe commentare a lungo: gli atteggiamenti dei vari personaggi, identificarsi tra loro, ecc. Ma ci concentreremo sul rapporto tra il cieco e Gesù. Se lasciamo da parte tutte le discussioni e i dialoghi dopo il miracolo, la descrizione del miracolo in quanto tale è molto breve. Gesù si avvicina al cieco – non si dice che il cieco abbia richiesto la sua cura, era semplicemente lì e Gesù lo vide – sputa per terra, fa fango con la saliva, lo spalma sugli occhi e gli dice di andare a lavarsi. Il cieco obbedisce e riacquista la vista. Poi arriva tutta la discussione tra conoscenti, famiglia, farisei e cieco. Gesù praticamente scompare dalla storia. Fino a quando finalmente incontra di nuovo il cieco, espulso dalla sinagoga semplicemente per aver raccontato quello che gli era successo e lo invita a credere in lui.
Attenzione al metodo di guarigione. Gesù spalma il fango sugli occhi del cieco. È come se Gesù stesse portando il cieco in una confusione ancora maggiore. In realtà il cieco viveva calmo e contento della sua situazione. Non chiede a Gesù di guarirlo. È proprio lì quando passa Gesù. Potremmo pensare che se fosse cieco dalla nascita, non avrebbe bisogno di vedere. Per cosa? Il suo mondo era sempre stato oscuro. Non conoscevo la luce. Non sentiva questo bisogno. Forse non era nemmeno consapevole di avere gli occhi. Gesù li rende consapevole della tua realtà. Il fango nei suoi occhi doveva aver provocato un dolore al cieco. Lo faceva sentire come se avesse gli occhi. Non è vero che il dolore in una parte del corpo ci fa sentire quella parte in un modo speciale? Qualcosa del genere è successo al cieco. Poi sono arrivate le istruzioni. “Vai a lavarti.” Lavarmi che cosa? Avrebbe pensato il
cieco. Ma è andato e quando si è lavato, ha scoperto per la prima volta che spettacolo era. Ha scoperto il mondo. Si è scoperto.
La sua esistenza tranquilla fu molto complicata. All’improvviso entrò in conflitto con i suoi conoscenti, con il suo mondo. I farisei finirono per espellerlo dalla sinagoga e i suoi stessi parenti non volevano sapere molto di lui. Alla fine, incontra Gesù e, con la sua vista appena acquisita, riconosce il salvatore. “Credo, Signore.” E cadde davanti a lui.
Nel mezzo della Quaresima, il Vangelo ci dice che Gesù è la luce del mondo. È la nostra luce Ci fa vedere la realtà della nostra vita. Ci porta fuori dall’oscurità in cui ci sentiamo a nostro agio. Scopri cosa vorremmo nascondere. Ci fa affrontare la nostra realtà. Allo stesso tempo e soprattutto ci mostra la luce, ci insegna che oltre l’oscurità c’è un mondo migliore e più bello, fatto di fratellanza e regno. E ci sfida a dare una risposta. Chi osa aprire gli occhi in questo modo?
Buon cammino quaresimale!