TRIDUO PASQUALE – ANNO A – 2020

Giovedì Santo celebriamo un incontro di amici. Un brindisi alla vita, a uno stile di vita specifico. Una conferma vocazionale.

Conferma professionale come progetto di vita che tutti noi, ad un certo punto, dobbiamo scegliere se continuare o abbandonare. Gesù sceglie di continuare la missione e la vocazione che crede di aver ricevuto dal Padre. Non solo alla cena per celebrare la Pasqua o per proporre la sua volontà finale. Soprattutto nel Getsemani, alla periferia di Gerusalemme, da dove avrebbe potuto fuggire con discrezione. Ha scelto di restare. E anche ogni discepolo fa una scelta vocazionale questa sera: rimanere?, Abbandonare?, Nascondere?, Vergogna? La buona notizia è che quasi nulla ha un’ultima parola; tutti furono in grado di rieleggere la loro vocazione dopo la risurrezione (tranne Giuda). Come posso ringraziare così tanto bene?

Un brindisi a un modo concreto di vivere: condividere la vita con gli altri (come Pane e Vino) e lavare i piedi del mondo. Vivere dall’amore, dalla fraternità, dal servizio … Chiamiamo ognuno come vogliamo. Gesù brinda per questo: fallo in memoria di me! Quindi vale la pena vivere e morire! Non abbiate paura di servire, di “scendere” per aiutare gli altri! E questa non è una volta volontaria o una donazione regolare. È un modo di vivere, un atteggiamento vitale! Come posso ringraziare così tanto bene?

E un incontro di amici: se mi permetti, mi piace pensare all’Ultima Cena come alla prima chiesa. Un raduno di amici intorno a Gesù. Uomini e donne (sì, uomini e donne … il modo di contare e dipingere era più tardi, ricordate). Ognuno come è, ognuno che sceglie come posizionarsi. Lo stesso. L’unico che convoca è Gesù. Il resto di noi è suo amico ed è abbastanza. Da quella profonda amicizia nascerà un Annuncio che viaggerà per il mondo intero. Come posso ringraziare così tanto bene?


Venerdì Santo meditiamo la Passione, come abbiamo fatto la Domenica delle Palme. Eppure, quanto è diverso! Non ci sono canti di lode, nessun ramoscello di olivo, nessuna gioia … Ed è la stessa Passione. Credo che non capiremmo il mistero pasquale se lo trasformassimo oggi in puro dolore e morte.

Il Venerdì Santo, per un credente, rispecchia come nessun altro momento, l’apparente contraddizione che è la nostra vita, la forza che si nasconde nella vulnerabilità umana. Contraddizione perché quasi nulla è bianco o nero, buono o cattivo, successo o fallimento. La contraddizione di dover sopportare il dolore per generare la vita come un parto quotidiano. Contraddizione di sfigurati, poveri e malati le cui ferite ci guariscono e nella cui bruttezza siamo attratti da una bellezza misteriosa. È l’esperienza del Servo di Isaia. E’ contraddizione la nostra, adorando una croce e benedicendo un legno sacro come albero della vita. Contraddizione quando si contempla il Male che si è accampato a suo agio e ingrassato sui più indifesi, come ha fatto con Gesù e continua ad accadere oggi nei malati di coronavirus. La contraddizione nel strapparci i vestiti perché qualcuno non ha rispettato alcuni precetti o rituali ma abbiamo lasciato passare le solite morti nel Mediterraneo e nelle altre coste, oppure nei campi profughi, scrollandoci le spalle.

L’essere umano è una contraddizione. Lo viviamo ogni domenica delle Palme e lo sentiamo di nuovo di fronte alla Croce. Il chicco di grano che non cresce se non muore. La salute nasce dalla ferita. “Guarda il mio servo.” Un fallimento apparente eppure è il nostro Dio. La nostra vita. La forza della vulnerabilità che non è nascosta. Colui che ha imparato soffrendo per obbedire, nonostante sia il Figlio di Dio. E se questo ci spaventa, diciamolo in parole più semplici: la morte non ha l’ultima parola. L’amore non manca mai. Nessuna notte è eterna. E non è poesia. È reale, anche se quando siamo nel mezzo del Venerdì Santo nella vita, niente ci consola e siamo nati solo per dire: “Padre, affido il mio spirito nelle tue Mani”. Se è così, non ti preoccupare o essere imbarazzato. Anche Gesù lo ha vissuto prima.


Sabato Santo la Chiesa non è separata dalla tomba del Signore. Non c’è celebrazione. Non c’è Parola di Dio. Oggi è un giorno di silenzio e vuoto, di riflessione e di attesa serena. Non in modo artificiale e forzato. Ci prepariamo per la risurrezione, ma non la anticipiamo … È la paziente pedagogia di Dio: le sue vie non sono le nostre, la nostra fretta non è il suo tempo.

Andiamo spesso dal Venerdì Santo alla Domenica di Pasqua direttamente, senza sentire ferite, senza permettere loro di guarire, desiderando rimuoverli dalla mappa personale, comunitaria, umana … Accorciamo il Sabato Santo della nostra vita, delle nostre relazioni, della nostra fede o Lo abbiamo trasformato in un giorno di “campo” senza altro. Eppure la maggior parte della nostra vita, penso, è un sabato santo.

Immagino che il primo sembrava tutto perduto. Parte del silenzio e del vuoto di questo giorno non è altro che abbandono e fuga. Il nostro abbandono e fuga, la nostra disperazione, il nostro “gettare la spugna”. Solo Maria aspettava, continuava ad aspettare e chiamare. Il dolore non lo privò della capacità di riposare in Dio. Per quanto ne sappiamo, non sembra che sia andato a cercare i discepoli nascosti, né ha chiesto loro di tornare, né li ha rimproverati di niente. Sembra che sia semplicemente rimasto.

Il silenzio, il vuoto e questo non-sapere sono i nostri. Non da Dio. Continua ad agire. Mentre aspettiamo e chiediamo a Dio di aumentare la nostra speranza e il nostro desiderio di vita, continua ad agire.

E così è la maggior parte del nostro tempo. Né grandi tormenti né gioie spettacolari. C’è molto più attesa, silenzio, scommesse sulla speranza, memoria riconoscente. Speriamo di non dimenticare che la risurrezione, come ogni cosa importante nella vita, è un dono, ma non è automatica. Crediamo che Gesù sia vivo e risorto per sempre. Ma noi, qui e ora, siamo solo semi di risurrezione. Il resto deve ancora venire. E se impariamo a rimanere, anche nel silenzio e nel vuoto, arriveremo senza dubbio alla domenica pienamente, senza tenere nulla per noi stessi. Come Lui. E con Lui.

Buon cammino!!