Dal Vangelo secondo Giovanni 10,1-10: “La porta del regno”
Breve riflessione:
Il confronto che il Vangelo di oggi ci offre ci pone di fronte a due realtà molto diverse, opposte e separate. Da un lato c’è l’ovile. È il luogo in cui sono allevate le pecore. Lì trovano riparo dal freddo e il cibo necessario, nonché protezione dagli animali feroci.
Fuori dall’ovile, è esattamente dove si trovano questi animali. Fuori dall’ovile non c’è cibo. Fuori dall’ovile il freddo può essere mortale. Fuori dall’ovile le pecore sono all’aperto. Il lupo minaccia. Non c’è niente di sicuro là fuori.
Ma il paragone di Gesù non si concentra né sui pericoli esterni né sui comfort interni, ma sulla porta. La porta è il passaggio obbligatorio attraverso il quale le pecore devono passare per entrare nell’ovile. Gesù afferma di essere la porta o, inoltre, di essere il proprietario delle pecore. Conosce ognuno per nome. Si prende cura di loro, li nutre, li protegge. Contrariamente al ladro, che salta il recinto ed entra solo per rubare e uccidere, Gesù offre la vita abbondante alle pecore.
L’intero confronto si basa, oltre l’immagine concreta, sul contrasto tra vita e morte. Seguire Gesù, avvicinarsi a lui, alla porta, è incontrare la vita. Non entrare da quella porta è stare fuori, isolato tra i pericoli e le minacce. Non entrare significa stare dalla parte della morte.
Ma cosa significa per noi oggi entrare attraverso la porta che è Gesù? Alcuni potrebbero pensare che l’unica soluzione per allontanarsi dai pericoli di cui, secondo alcuni, il mondo è pieno, sarebbe quella di passare tutto il giorno in Chiesa. Quello sarebbe il posto sicuro. Ma chi la pensa così ha torto. Gesù chiarisce che “Io sono la porta: chiunque entra attraverso di me sarà salvato e sarà in grado di entrare, uscire e trovare il pascolo”.
Sembra chiaro che entrare dalla porta di Gesù, incontrarlo, lasciarlo essere il nostro unico signore, cambi la vita della persona. Non è che il luogo in cui la persona deve vivere cambi. Ciò che cambia è la persona e il suo modo di relazionarsi con il mondo. Dopo aver attraversato la porta che è Gesù, la persona può entrare ed uscire. Il mondo non è più un luogo minaccioso e pericoloso. Il mondo intero è diventato un ovile sicuro dove puoi trovare pascolo e vita. Avendo Gesù come pastore, possiamo lasciare l’ovile con fiducia, possiamo guardare la realtà in un modo diverso. Senza paura. La presenza del Risorto riempie il mondo e fa sì che le persone abbiano vita e vita abbondante. Con Gesù il cristiano non ha paura di niente o di nessuno e la sua stessa presenza in mezzo al mondo è portatrice di salvezza per quel mondo. – AONE.
Buona domenica!