Lettera dei parroci alle famiglie dell’Unità Pastorale

Carissimi,
settembre è tradizionalmente il mese della ripresa della vita pastorale delle parrocchie dopo le attività estive. Quest’anno è sicuramente un settembre particolare poiché abbiamo alle spalle la difficile situazione di pandemia iniziata in febbraio che ha condizionato notevolmente le nostre vite e le attività ordinarie, dalla scuola, al lavoro al tempo libero. Anche nelle parrocchie molto è stato ridimensionato ma si è cercato di mantenere un legame con tutte le famiglie. Attraverso i social abbiamo voluto mantenere un filo diretto soprattutto celebrando la Santa Messa e altri momenti di preghiera o formazione. Dal mese di maggio si è potuto tornare gradualmente ad una situazione più normale e anche le celebrazioni sono riprese con la presenza dei fedeli. Incontrando tante persone abbiamo raccolto i loro pensieri e le loro considerazioni su come avevano vissuto il lockdown. Molti hanno espresso timori sia per la situazione sanitaria sia per le difficoltà economiche che dal prossimo autunno potrebbero arrivare. È giusto sapere che le parrocchie faranno di tutto per mostrare vicinanza e aiuto davanti alle varie necessità. Siamo una comunità ed è importante sostenersi e aiutarsi a vicenda. È per questa ragione che, a seguito delle ultime indicazioni ricevute dalla Diocesi e dal Ministero dell’Interno, si cominci a riprendere, con la dovuta attenzione, la vita parrocchiale. Come prima cosa è importante tornare a vivere la Santa Messa che è il centro della vita cristiana e con essa anche gli altri Sacramenti. Nei prossimi mesi riprenderà anche il catechismo che, pur con modalità diverse, sarà indispensabile per tutti quei bambini e ragazzi che dovranno ricevere i Sacramenti della prima confessione, della prima comunione e della Cresima. Anche le attività di gruppo per i giovani e le altre occasioni di incontro per gli adulti, riprenderanno progressivamente.

Pur consapevoli della situazione del tutto singolare nella quale ci troviamo, non possiamo pensare di fermare a tempo indeterminato le nostre vite. La scuola, il lavoro, il tempo libero, pur con modalità per ora diverse e controllate stanno ripartendo e ugualmente anche la vita di fede e il percorso cristiano nelle parrocchie deve ricominciare. In questi mesi abbiamo dimostrato ampiamente come si è stati in grado, nei nostri ambienti, di garantire la sicurezza ma soprattutto sentiamo la responsabilità di ridare speranza alla nostra gente che dopo la paura, sente il bisogno di normalità. Pensiamo ai nostri bambini e ragazzi che hanno bisogno di socializzare e vivere quelle esperienze proprie dell’infanzia e della giovinezza. Pensiamo ai nostri anziani che hanno vissuto una profonda solitudine durante i mesi di lockdown. Pensiamo agli ammalati ai quali dobbiamo portare conforto e far sentire la nostra vicinanza. Ed in fine pensiamo alle tante famiglie, ai papà e alle mamme che hanno affrontato con determinazione la situazione di crisi e oggi cercano di dare normalità alla vita dei figli e sono magari preoccupati per la situazione lavorativa. Tutti noi, insieme, siamo comunità e dobbiamo, come cristiani, essere pronti a tendere la mano e aiutare i fratelli a sollevare lo sguardo sapendo che il Signore ci accompagna anche durante le situazioni di fatica e di sofferenza. Di cuore vi sollecitiamo a riprendere la vita cristiana e ad accompagnare soprattutto i vostri figli. Come vostri sacerdoti vi assicuriamo la nostra preghiera costante desiderosi, insieme a tutti voi, di tornare ad essere comunità nelle nostre amate parrocchie.

Un affettuoso saluto.

Don Roberto, Don Antimo e
Don Sabino