Cari miei,
credo sia molto opportuno scrivervi in questa prima domenica dell’entrata nella cosiddetta “Zona rossa”, commentando esattamente la proposta della liturgia di questa 32° domenica del tempo ordinario. Le letture di questa domenica aiutano un po’ a leggere questo faticoso tempo che viviamo.
Potremmo intitolare la prima lettura di di questa domenica: “Elogio della saggezza”, quindi, con lettere maiuscole, la Sapienza di Dio. Il Libro è uno dei più recenti dell’Antico Testamento, ed è stato scritto in e per periodi di confusione: quelli che provenivano dalla mano di Alessandro Magno e dalla cultura ellenistica. Quando la sicurezza vacilla, quando sorge la confusione, quando nessuno sa come reagire, quando sorge la crisi, i saggi di Israele cercano di aprire strade, dialogare con le circostanze storiche, mantenere la speranza e la resistenza, assumendo che Dio sempre è presente nella vita delle persone, negli eventi di ieri e di oggi … e in essa dobbiamo trovare la luce per camminare insieme. Non è difficile rendersi conto della sua importanza per i nostri tempi travagliati, che portano anche una nuova era, una nuova cultura, una nuova economia, nuove relazioni … per molto tempo, ma ora accelerate da COVID-19.
E di cosa ci parlano gli autori di questo libro? Della saggezza.
- Saggezza significa “equilibrio” e armonia.
- Sapere come combinare il cuore e la testa.
- Imparare dalle esperienze che accumuliamo, ma senza perdere la capacità di stupirsi, perché la vita è sempre nuova e diversa.
- Diventare consapevoli delle proprie possibilità, ma anche riconoscerne umilmente i limiti.
- Silenzio per vedere tutto lentamente, ma irrequietezza per non rimanere bloccati.
- Passione per la verità e la tolleranza … Perché le bufale e le polarizzazioni non sono strade sagge
- Interesse per gli altri, per ciò che accade intorno. La saggezza non si chiude o si isola in una bolla, né guarda dall’altra parte
- Valorizzare la tradizione, l’essenziale e l’irrinunciabile … e l’apertura al nuovo, perché potremmo aver bisogno di nuove risposte, iniziative, cambiamenti
- Realismo, ma anche utopia, sogni … ma con i piedi per terra
- Essere disposti a mettere in discussione le nostre convinzioni
- Sapere combinare la preghiera con l’azione e la fede con la vita
- Sapere stare soli, ne abbiamo bisogno, ma senza rinunciare a rapporti profondi con gli altri, con persone diverse …
Il testo biblico dice che “la saggezza si trova” e va incontro a coloro che la cercano ardentemente. Chiede solo di essere accolta, di lasciarla entrare nelle porte della nostra vita. Ci viene offerta, sta aspettando la vostra accoglienza.
Questa saggezza ha molto a che fare con il Vangelo di questa domenica. Le giovani donne che finiscono l’olio sono chiamate “stolte” (cioè non hanno conoscenza, saggezza). Non hanno nulla da contribuire alla festa del Regno, hanno finito “l’olio” per le loro lampade. Non sono “prudenti/scaltre” come le altre. E anche la Saggezza che si impara e si applica alla propria vita … non è trasferibile, non può essere condivisa. Perché la vita che si costruisce appartiene a se stessi: sulla sabbia, sulla roccia, con l’olio,…
Abbiamo tutti ricevuto una lampada piena d’olio il giorno del nostro battesimo. Dio ci ha dato un compito per il quale siamo chiamati. Perché bisogna lottare contro tante difficoltà, contro la saggezza di questo mondo.
Allora … Perché non iniziamo a cercare/accogliere la Sapienza, a mettere un filo d’olio di ciò che abbiamo ricevuto nel battesimo, in ogni incontro, in ogni attività, in ogni momento della giornata, in ogni oscurità, in ogni tristezza. Un po’ della nostra luce nel mezzo di una notte nera è molto visibile e brillerà abbastanza da superare molti ostacoli e non inciampare. Vegliamo, non lasciamo che nostra candela si spenga o la spengano … finché la LUCE non tornerà a brillare.
Buona domenica!
Una preghiera e un augurio di SERENITA’!
Don Antimo Okee NTUGU EYENGA